2° giorno, 5 settembre 2016

Si incomincia sempre ad attaccare i fogli al muro

At the beginning the boys and a volunteer attach some big sheets of paper to the wall, then the boys draw. Sometimes one guy continues a drawing that someone else has started

 

i ragazzi e la volontaria attaccano i fogli da disegno.

E anche oggi incominciano a disegnare senza che io dia loro alcuna indicazione

 

 

 

Oggi come l’altra volta i ragazzi (nel primo giorno non mi sembrava il caso di raccontarlo, ma oggi si è ripetuto…) hanno disegnato non solo uno vicino all’altro, ma si sono spesso scambiati i disegni

C’è tanto da imparare

E anche oggi le ragazze vengono dopo

Ci sono anche una sociologa, operatrici, volontari, una ricercatrice e il coordinatore, Antonio Crialesi che è passato a salutarci

Poi accade una cosa curiosa, un ragazzo mi parla insistentemente, mi rivolgo al mediatore linguistico e lui mi dice che il ragazzo vuole sapere qualcosa di più di me, non gli basta sapere quello che ho detto ieri e oggi a ogni persona che partecipa al laboratorio presentandomi, cioè che sono il drawing teacher (insegnante di disegno), credo che il ragazzo abbia perfettamente ragione, poiché di fatto non insegno, guardo, ascolto. Mi chiede di disegnare qualcosa: vuole proprio vedere. Non so che fare: il mio approccio qui dal primo giorno è stato diverso dal progetto iniziale, mi sento di ascoltare i loro disegni e basta. Comunque di fronte a una richiesta così diretta, il ragazzo mi sta indicando che vuole che faccia il suo ritratto, abbozzo leggerissimamente il contorno del suo volto, poi gli chiedo di continuare il disegno del suo viso, certo qui non ci sono specchi, deve fare a memoria

Ecco. Io guardando il risultato riconosco il mio piccolo intervento iniziale: la cosa poi non è rilevante, non credo abbia aggiunto o tolto qualcosa. Pensavo che sarebbe stata molto più invasiva. Il ragazzo poi vede un birillo lasciato a terra e si mette a disegnare anche quello. E mi succede una cosa particolare: mi ricorda un mio disegno, e non c’è stato neanche il leggerissimo intervento iniziale. Credo che qui dentro non toccherò mai più una matita. Non perché penso di trasmettere il mio segno attraverso il pensiero, sono narcisista ma non fino a questo punto, non toccherò più una matita perché così posso ascoltare e basta

 

Le foto di questo blog sono state fatte da me, Fausto Olmelli, e sono quindi di mia proprietà. Non possono essere utilizzate a fini commerciali, possono essere condivise soltanto per diffondere il progetto “Transito”. Per ogni idea o suggerimento contattatemi.

 

 

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